Perché Cambia e Cosa Significa
Il colore del vino è uno degli aspetti fondamentali che ne determinano la qualità, l’età e il sapore.
Ma perché i vini hanno colori diversi e come cambiano nel tempo?
Il colore del vino è influenzato dalla buccia dell’uva. Le uve a bacca rossa contengono antociani, pigmenti responsabili delle tonalità rosse e violacee. Le uve bianche, invece, hanno una quantità minore di questi pigmenti, dando origine a vini chiari o dorati. Il contatto tra il mosto e le bucce dell’uva durante la fermentazione determina l’intensità del colore. Nei vini rossi, il contatto prolungato con le bucce estrae più pigmenti. Nei vini bianchi, invece, le bucce vengono rimosse rapidamente, mantenendo il liquido trasparente. I vini rosati son detti a vinificazione programmata poichè la colorazione del vino dipende dal tempo in cui le bucce rosse stanno a contatto col mosto. Questo contatto dura generalmente da poche ore a 24-48 ore.
Il tempo usato dipenderà dallo stile di vino rosato che si vuole ottenere, quindi poco contatto bucce-mosto vorrà dire vino dal rosato tenue.
Aumentando il tempo di contatto aumenterà l’intensità del colore rosa.
Ottenuto lo scopo, si rimuoveranno le bucce, proseguendo la fermentazione.
Il colore del vino evolve con il tempo. I vini rossi tendono a passare da tonalità violacee a sfumature aranciate o marroni, mentre i vini bianchi scuriscono verso l’ambra. Questo fenomeno è dovuto all’ossidazione e alla degradazione dei pigmenti.
L’affinamento in acciaio mantiene colori brillanti e freschi, mentre l’invecchiamento in botti di legno favorisce l’evoluzione del colore e l’assunzione di tonalità più calde e dorate.
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