La tradizione che regge ai tempi
di Stefano Grimaldi
Nell’ultima curva che porta alla splendida e panoramica cornice della Basilica di Superga, (fra gli straordinari monumenti della città sabauda assolutamente da visitare) luogo di pellegrinaggio non solo di fedeli e ammiratori, ma anche di sportivi nostalgici della squadra del Grande Torino che qui trovò la morte in un disastro aereo, esiste un borgo del gusto costituito da pochi ma ottimi ristorantini di tradizione.
Questa risorsa a metà strada fra la trattoria e le gloriose Piole piemontesi propone una panoramica “del valore della enogastronomia regionale”, attraverso i grandi classici (tajarin al ragù di vitello, agnolotti, antico vitello tonnato, formaggi d’alpeggio, coniglio della corte di Re Carlo Alberto, bagna cauda, zuppa di cipolle, gnocchi alla fonduta di toma, bunet ecc). Piatti Gustosi, ricchi, fatti di materia prima ottima e metodi di cucina antica.
Locale con dehor arredato in stile retrò, vivace e molto battuto; permette anche di affrontare la tradizione piemontese con un must, ovvero LA MERENDA SINOIRA (pasto di antica origine contadina fra il pranzo e la cena…) nella fattispecie composto da: insalata russa-tomini al verde-cipolle caramellate-giardiniera di stagione-acciughe in salsa-sautè di carciofi alla piemontese.
Dolci casalinghi e amaro langarolo per terminare una sosta sempre ospitale e soddisfacente.
In merito ai vini…nemmeno a parlarne…In Piemonte si cade sempre in piedi.
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